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anno 2008    

  

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Presentazione

La più AMBITA, SPETTACOLARE e FATICOSA  fra le competizioni ciclistiche.

5000 Km da correre tutto d'un fiato lontano da casa e dagli affetti per misurare se stessi.

Il RANDONNEURS in sella alla "SPECIALISSIMA" alla conquista del "Nuovo Mondo".

Coast-to-Coast... Spettatori di una grande impresa…

Tutto ebbe inizio nel lontano 1994, dalle prime avventure in cui accompagnammo Mimmo (io, Veronica e Luca) con passeggini e camper alle Granfondo in Italia attendendolo sulla linea dei traguardi. L’abbiamo poi accompagnato nelle randonnèe: Roma-Bergamo, Paris-Brest-Paris, Albano S.A.-Lourdes, macinando chilometri con quattro ruote, conoscendo la geografia e... i suoi abitanti. Poi... quest’anno l’America con i 5.000 km della Coast-to-coast. Una vera impresa, per la preparazione, l’impegno fisico, mentale, di tempo (prima e durante), di recupero ma soprattutto di emozioni. Un’impresa che tiene alta l’adrenalina, non solo a chi la vive da protagonista ma anche a chi la vive da comparsa.

E’ come seguire un copione che ti distoglie dalla routine quotidiana, assorbita dal ruolo che ti è stato dato all’interno della sceneggiatura. Bisogna provare a vivere questi ruoli, sentirsi partecipi, utili e condividere queste emozioni grandi. Se vissute, dosando nelle giuste quantità tutti gli ingredienti di sentimenti che richiedono, alimentano il rapporto dandogli quella forza che lo ravviva e rinsalda. Anche questo è vivere lo sport, partecipare per esso e con esso, imparando ad ascoltare in silenzio e a partecipare sorridendo, condividendo quella dose di emozioni che ti ricaricano la vita di sempre dandogli un valore aggiunto e facendo imparare ai tuoi figli dove lo si può trovare!

Monica

 

Dopo questa avventura...

Due parole le devo scrivere anchio. Questa sicuramente è stata l’esperienza più belle vissuta in bicicletta. Un grazie va sicuramente a due persone: Cecilio che mi ha convinto con la sua determinazione a partecipare, e Nico Valsesia l’ideatore della Coast-to-Coast, per la grande capacità organizzativa e simpatia dimostrata in quei 20 giorni indimenticabili per me e credo anche per tutti i partecipanti. Ma un grande grazie va alla mia famiglia che da quando ho deciso di partecipare a questa avventura mi ha sempre sostenuto e incitato.

Senza tutti questi ingredienti la mia Coast-to-Coast non avrebbe avuto successo. Sicuramente è stata la corsa della vita, estenuante dura, mentalmente e fisicamente. Però posso dire che è stata la corsa che mi ha dato tanto, più fiducia nelle mie possibilità sia fisiche che mentali. Grandi amicizie fatte sul campo dove le difficoltà giorno per giorno ci hanno messo a dura prova. E poi la mia famiglia che giorno e notte (visto il fuso orario) mi ha seguito prima per telefono poi sul percorso. Il racconto delle tappe l’ha scritto Cecilio, tutte le sere prima di dormire facevamo il riassunto della tappa e Cecilio prendeva appunti. Anche se io tutte le volte che vedo Cecilio portare a termine prove così spaventosamente dure rimango abbilito dalla sua determinazione e caparbietà nel resistere fino alla fine. (60 anni sono sempre 60 anni).

Un augurio lo faccio a tutti quelli che amano il ciclismo come me auguro che un giorno possano partecipare e portare a termine la loro Coast-to-Coast.

Mimmo

 

Coast-to-Coast... Era metà febbraio ...

Ero appena uscito dal dentista e stavo rincasando, squilla il cellulare “Ciao Cecilio, sono Mimmo, hai visto che su Cicloturismo, pagina 204, c’e chi organizza la Coast-to-Coast America?” Combinazione pochi metri più avanti c’era un’edicola, mi sono fermato e ho acquistato la rivista. Ho dato subito una sbirciata alla pagina. Giunto a casa mentre cenavo leggevo le tappe, mia moglie mi chiese cosa c’era di così importante, le passai la rivista e dissi “Sarebbe bello andarci” rispose: “Ta sarè mia mat!”, tacqui. Quando finii di leggere gli articoli a lei non dissi nulla ma io ero già in America!

 

Nel frattempo passavano i giorni e si avvicinava il giorno del mio compleanno, mia moglie mi chiedeva cosa desideravo di regalo, “Sai quest’anno sono 60, è importante!” “Non lo so” rispondevo ma dentro di me sapevo benissimo cosa volevo. Non trovavo mai il momento giusto per dirlo. Intanto al mattino a giorni alterni cominciavo ad uscire presto, alle 6,00 ero già in sella per macinare km. Un mattino prima di uscire ho lasciato un biglietto con scritto “Per il mio compleanno vieni con me in America?” Di solito rientravo verso le 14-15, quel giorno sono rientrato per pranzo, volevo sapere la sua risposta, ma niente sembrava che non avesse letto il messaggio, allora chiesi “non hai visto il biglietto?”, la sua risposta lapidaria “Scordatelo!”

 

Io dal sito internet avevo scaricato tutte le notizie possibili, quando mi incontravo con Mimmo l’argomento principale era la Coast-to-coast. Lui diceva che era meglio se andavamo nel 2010, avevamo appena fatto la Parigi-Brest-Parigi, un anno di recupero non era male, la sua idea non faceva una piega, ma 60 anni sono 60 e poi era il più bel regalo che potessi avere per il mio compleanno. La domenica come solito c’erano i figli a pranzo, io rientravo sempre puntuale, ogni tanto buttavo lì il discorso dell’America, una domenica diedi loro il programma e tutti i racconti sulla manifestazione invitandoli a leggerli con calma. Monia e Simon non si sbilanciarono, il genero Dimitri e la nuora Michela dissero: “Che bello! Peccato non vedere l’America.”

 

Credo che tutti noi ogni tanto facciamo delle cose anche se gli altri non le condividono, così è capitato anche a me. Questa volta no. Non si può andar via da casa in bici per 25 giorni attrversare l’America sapendo che i familiari non sono d’accordo no non si può! Per convincerli avevo un’idea ben precisa: un pomeriggio, in un momento di calma sul lavoro, dissi loro: io vorrei fare la Coast-to-Coast, ma non posso partire se voi non siete d’accordo, non posso attrversare l’America, in bici, se mi succedesse qualcosa potreste dirmi “Io te l’avevo detto di non andare! Ho 60 anni o vado quest’anno o non credo ci siano altre possibilità. E’ il più bel regalo di compleanno che potete farmi. Poi sarebbe bello se voi in agosto mi raggiungete per trascorrere 10 giorni insieme e visitare gli USA, che non abbiamo mai visto! Non rispondetemi subito pensateci con calma”.

Nessuno parlava, ma dai loro visi avevo capito che avevo colpito nel segno. Sono uscito poi sono rientrato cercando qualcosa che poteva essere in qualsiasi posto ma non lì. Stavo per tornare in laboratorio quando mia moglie disse con amore: ”Tu vai poi noi vedremo se raggiungerti.”. Ricordo che l’ho baciata e abbracciata, sono uscito perchè non volevo che trapelasse l’emozione dipinta sul mio viso.

Da quel giorno cominciarono i preparativi. A quel punto dovendo dirlo a Mimmo, telefonai chiesi se c’era un posto per me: mi disse di andare nel suo negozio di parrucchiere per le 18. Potete immaginare di cosa si parlò! Presi coraggio e dissi: “Sai Mimmo, ho parlato con i miei e posso andarci!” “Ma ci vai anche da solo?” “E sì, se tu non vieni.” Quella notte dormii poco, il pensiero di partire da solo non mi lasciava tranquillo. La sera dopo avevo appena finito di cenare quando suonò il cellulare, era Mimmo “Sai Cecilio per l’America ci sono anche io!” Tutti i dubbi e le paure erano sparite in un attimo. Da quel giorno alla data di partenza tanti km…Intanto si era sparsa la voce e tutti che chiedevano com’era e noi a raccontare della Coast-to-Coast, la famosa Race Cross America. La manifestazione ciclistica che parte dalla costa pacifica per arrivare sulla costa atlantica degli Stati Uniti.

La Coast-to-Coast è la manifestazione più massacrante che si disputa sulla Terra. Tutti gli anni una rivista americana classifica le gare più dure sul pianeta e in testa da 25 anni, cioè da quando esiste, c’è la Coast-to-Coast. Tanto per fare un paragone, l’Iroman delle Hawai è solo al 16° posto. A quella agonistica in 25 anni solo 164 atleti sono riusciti a terminare la gara in tempo utile. Si parte da San Diego e si entra subito nei deserti della California e dall’Arizona dove si sfiorano i 50 gradi, poi si sale sulle fredde ed altissime montagne del Colorado dove a 3500 metri di quota le temperature sono vicino allo zero.

 

Poi ci sono i lunghissimi rettilinei del Kansas, il 90% di umidità del Missouri e dell’Indiana, i temporali del Middleeast, insomma pedalare per 5000 km superando 38.000 metri di dislivello per arrivare sulla costa atlantica non sarà una passeggiata. E’ un sogno che io e Mimmo avevamo nel cassetto dal lontano 2000 dopo la Randonnèe del Millennio, la Roma-Bergamo, la Bergamo-Roma-Bergamo, la Parigi-Brest-Parigi del 2003 e 2007, la Santiago de Compostela, il pellegrinaggio di Lourdes e tantissimi km nelle gambe.

Per l’occasione oltre ai nostri sponsor di sempre: Avis Aido Albano S.A., Mimmo Acconciature, abbiamo trovato altri amici sponsor: Elettrocablaggi di Endine, ANAP Associazione Pensionati Bergamo, Caseificio Preziosa Seriate, Montello s.p.a., Santini Maglificio Sportivo Dalmine, i quali, hanno contribuito alla realizzazione di una maglia che ricordi la manifestazione.

 

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